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Beatrice Cenci, antenata di Fabiola Cenci: al Castello Gallelli le preghiere in sua memoria, a 425 anni dalla tragica esecuzione
12/09/2024
In una giornata intrisa di silenzio e riflessione, la cappella privata del Castello Gallelli ha ospitato una preghiera commemorativa in onore di Beatrice Cenci, a 425 anni dalla sua esecuzione avvenuta l’11 settembre 1599. Beatrice, giovane nobildonna romana, divenuta simbolo di ingiustizia e ribellione femminile nell’Italia del tardo Rinascimento, fu giustiziata pubblicamente con l’accusa di aver partecipato all’uccisione del padre, Francesco Cenci, figura temuta e odiata persino dalle autorità ecclesiastiche dell’epoca. La sua vicenda, conosciuta in tutta Europa e narrata da artisti, poeti e storici, continua a suscitare dibattito tra chi la considera vittima di una giustizia corrotta e chi ne sottolinea la responsabilità. Una discendenza che parla alla storia Ciò che ha reso particolarmente sentita la commemorazione di quest’anno è il legame diretto che unisce la giovane martire romana alla famiglia ospitante: Fabiola Cenci, suocera del Barone Ettore Gallelli, è riconosciuta da fonti genealogiche come discendente della stirpe Cenci. Questo rapporto di sangue riporta alla luce un’eredità complessa, in cui dolore, coraggio e memoria familiare si intrecciano. La Cappella di Sant’Anna dei Parafrenieri: tra devozione e memoria Il luogo scelto per la commemorazione, la Cappella di Sant’Anna dei Parafrenieri, è un piccolo scrigno situato all’interno del Castello Gallelli. Intitolata a Sant’Anna dei Parfarenieri dopo il 2014 secolo quando la famiglia ottenne il privilegio di entrare nei Parafrenieri Pontifici grazie proprio alla parentela con i Cenci, la cappella conserva ancora arredi e simbologie legate alla corte papale e alla storia ecclesiastica romana. Conclusione: il sangue non dimentica In un tempo in cui le radici sembrano contare sempre meno, la commemorazione di Beatrice Cenci a Castello Gallelli dimostra che la storia personale può fondersi con quella collettiva, e che la discendenza nobiliare non è solo questione di titoli, ma anche di responsabilità verso la memoria. Fonte: Libro d’Oro della Nobiltà Italiana www.collegioaraldicoromano.it A cura di Mattia Ferri.

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